Training e scelta delle luci

Ho iniziato a lavorare con il cibo più di 10 anni fa e fin da subito ho capito che la parte destinata all’allenamento sarebbe stata piuttosto lunga. Poi ho valutato i tempi d’esecuzione e ho capito che per scattare una bella fotografia, l’allenamento sarebbe dovuto essere costante. Un po’ come quando si vuole avere gli addominali scolpiti. Tanta palestra, corretta alimentazione e … tempo.

Ho iniziato fotografando ingredienti. Per la maggioranza frutta e verdura. Una delle prime foto che ho scattato ritraeva un carciofo con una goccia d’acqua. Scelsi un obiettivo macro e il risultato mi piace ancora oggi. Per realizzare lo scatto impiegai 5 ore e scattai più di 200 foto. Da allora, più o meno le mie sessioni fotografiche durano almeno mezza giornata.

In quel frangente, non avevo molti strumenti di illuminazione. Mi ricordo che provai con una torcia, una lampada da tavolo, un’ abat jour da camera, ma alla fine mi affidai alla luce naturale della finestra e alla luce centrale della cucina. Ero una fotografa alle prime armi, con pochissime risorse e tanta voglia di fotografare bene un carciofo da vicino. Fui felicissima di vedere il risultato. Anzi ero soddisfatta. Come inizio, fu una grande foto. I colori erano rimasti naturali e la luce era così bella da sembrare uno scatto professionale. In tanti mi chiesero come c’ero riuscita. La risposta fu una sola: FORTUNA. Da incosciente realizzai una foto che sembrava semplice, ma che semplice non era. La fortuna può essere fondamentale in alcuni momenti di questo lavoro, ma l’allenamento è indispensabile. Provate e provate, e vedrete che i risultati arriveranno.