food pairing

Oggi parliamo di FOOD PAIRING! Mai sentito nominare? Neanche noi fino a poche settimane fa, quando ci siamo imbattute per caso a leggere un articolo su Heston Blumenthal chef stellato del locale britannico “The Fat Duck” ed esperto di cucina molecolare. Abbiamo dunque scoperto che insieme al chimico Francois Benzi, Blumenthal ha di fatto inventato il Food Pairing.

Quando? Non è una trovata recentissima. Esiste dal 1992 e noi ne ignoravamo l’esistenza. Così abbiamo fatto delle ricerche e abbiamo scoperto che esiste addirittura un sito web che ci aiuta negli abbinamenti: www.foodpairing.com

Il sito è un enorme database con migliaia di alimenti e drink ed è diventato must tra chef, barman e appassionati di enogastronomia.

Cos’è il food pairing?

Il Food Pairing come si intuisce dalla parola è l’abbinamento perfetto di un determinato alimento con altri sapori. E’ uno studio scientifico che parte dalla composizione molecolare di un alimento o di un drink. La regola principale è: due cibi per esaltarsi devono avere le stesse componenti aromatiche, almeno quelle più importanti.

Ma se state pensando solo al cibo, vi sbagliate di grosso. Gli abbinamenti sono anche tra cibi, drink e superalcolici. Perché se l’abbinamento pietanza-vino è ormai un concetto recepito e quasi automatico, l’arte di saper abbinare un distillato premium ad un piatto è da veri intenditori.

Il trend 2020: spiriti e cibo

Spumanti, champagne con whisky e gin, aromatizzati alla frutta, alla verdura con aggiunta di spezie e erbe aromatiche per accompagnare i piatti della cucina tradizionale italiana, questo è il trend dell’estate 2020. Abbiamo cercato abbinamenti particolari studiati da chef e bar manager che hanno inserito nel menù piatti e accostamenti impensabili fino a pochi anni fa. Un esempio:

Pasta alla carbonara accompagnata con scotch, succo di pomodori San Marzano e datterini, miele, cordial lime, coriandolo, essenze di pepe e peperoncino – lo propone Lucio D’Orsi, bar manager del Dry Martini di Sorrento.

Rischi e esaltazioni

Quali sono i rischi degli abbinamenti dei piatti agli spiriti premium? I rischi sono due: appesantire troppo il pasto e incorrere in blocchi digestivi per evitarlo, spiega D’orsi ad Ansa.com, “bisogna saper calcolare bene le calorie e dosare bene le gradazioni”

La scaletta alcolica di un menù deve salire gradualmente durante il pasto. Si parte da 6 gradi per l’aperitivo o antipasto e si passa a 12 con il primo piatto fino ad arrivare a 30 gradi a fine pasto. Ma attenzione alle dosi: per gli spiriti non devono mai superare i 30 grammi.